Dio è un alieno?

Chiesa Alieni Angeli e Demoni

La Chiesa conferma l'esistenza UFO

 

Dio è un alieno?

Questo mio studio biblico, forse non vi piacerà perché in contraddizione con delle mentalità che secondo il mio parere ancora non vogliono vedere la realtà dei fatti.

Ma io la dico lo stesso! Sal 24(23) 1Del [Is 66,1-2 ;Sal 89,12 ;Dt 10,14 ;1Cor 10,26Signore è la terra e quanto contiene: l'universo, "con i suoi abitanti". Ossia nell'universo è abitato da altre creature di Dio.

 

La parola alieno (dal latino alienus col vario significato di: «appartenente ad altri, altrui; straniero; estraneo; avverso») assume diversi significati in funzione del contesto di riferimento, che nel nostro caso appartenente ad un altro mondo o pianeta di un altro sistema solare.

Ma Dio dicono le scritture ha un regno! e che è nei cieli (Mt 3,2), che potrebbe essere paragonato ad una dimensione parallela alla nostra che è invisibile all'occhio umano ma è sempre con noi.

Cosa dicono le scritture su Dio.

Dio è il creatore cioè che è l'artefice di ogni vita nell'universo materiale e spirituale, che da origine alla vita (Gv 14,6; Gen 1,2) del cielo e della terra (Gen 14,19; Giuditta 9,12; 2Mac 1,24). Dio oltre a creare corpi fatti di materia, crea anche corpi fatti di Spirito di cui sono fatti i suoi messaggeri o angeli di varie natura o razze.

Creazione degli angeli.

Dio creò gli angeli con un fuoco divoratore tramite la parola. Vi è una discussione Halakhica che presenta due opinioni sul giorno della creazione degli angeli, se essa sia avvenuta nel secondo o nel quinto giorno della Creazione: i maestri ebrei confermano come vera la prima opinione[38].

Ci si chiede infatti se sia possibile che gli angeli siano stati creati prima della creazione del Creato spiegando poi che così non fu anche per evitare che si dicesse che fossero stati loro ad effettuarla. Inoltre i commenti affermano che le espressioni di Dio in prima persona plurale "Creiamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza" e "ora l'uomo è diventato come uno di noi" (Genesi, Bereshit) si riferiscono alla parola della volontà divina rivolta agli angeli.

Nel periodo talmudico si sviluppa l'esegesi rabbinica rispetto alla natura degli angeli. Una prima suddivisione avviene nella credenza negli "angeli" creati per un solo giorno a gloria di Dio, per poi finire nella "corrente di fuoco" (נהר די נור, nehar di-nur), e quelli che, come Gabriele e Michele, gli restano accanto per servirlo nell'eternità.

Così Ben Azzai cita l'esistenza di questi due ordini angelici come credenza diffusa e accettata. D'altronde le fonti dei Tannaim, come la Mishnah, raramente si occupano degli angeli e comunque sostengono la loro incapacità di vedere pienamente la gloria di Dio.

Secondo i successivi insegnamenti dello Zohar le due tipologie di angeli, gli angeli eterni creati nei primi sei giorni della Creazione e quelli non duraturi che possono essere creati e cancellati in un solo giorno, possono essere paragonate ai due tipi di pioggia: il primo caso può essere paragonato alla pioggia piena ed ancora ai fili d'erba maturi, il secondo riguarda metaforicamente la pioggia leggera che concerne i fili d'erba appena creati.

Gli angeli, secondo le prime fonti rabbiniche, parlano la lingua ebraica, hanno la capacità di volare, sono in grado di spostarsi ovunque nonché di prevedere il futuro.

Gli angeli sono generalmente descritti di forma umana o come composti di "acqua e fuoco"; per questa peculiarità si dice che gli angeli rappresentano e sono radicati nella pace, proprio come vi è pace in essi nell'equilibrio tra gli elementi opposti acqua e fuoco.
Tratto da Wikipedia. 

 

La creazione degli Angeli ha avuto luogo all'inizio, cioè in quel momento primordiale in cui Dio, uscendo dal suo riposo eterno, ha fatto un atto da Creatore. Essa è verosimilmente coincisa con la creazione della materia caotica, dei primi elementi del mondo. E' quello che ci fa capire il  Concilio del Laterano.  Abituati come siamo alle lenti formazioni, noi non possiamo concepire quello che fu questa creazione istantanea di miriadi di spiriti angelici che il raggio divino riempiva creandoli, e che fin dalla loro apparizione formarono un coro immenso di lode del Dio Eterno. Questa moltitudine di Spiriti non era un turbinio di esseri immateriali dispersi confusamente in uno spazio infinito. Il mondo angelico apparve fin dall'inizio organizzato, uscì dal nulla schierato come un esercito in un ordine ammirevole. Queste pure intelligenze erano distribuite in tre Gerarchie, che a loro volta erano divise in tre Cori. La Gerarchia superiore ...

... comunicava alla media, e la media all'inferiore la sovrabbondanza dei benefici divini. Ed i nove Cori, come nove mondi di luce inglobati in una sfera immensa, gravitavano intorno ad uno stesso centro che altri non era che Dio stesso.

Ritornerò in seguito su questa distribuzione degli Angeli in Cori ed in Gerarchie. Per il momento rendiamoci conto dello stato nel quale si trovavano queste magnifiche creature nel momento in cui Dio le fece uscire dal nulla.

Esse erano perfette secondo la natura. Esse avevano la gioia innata  delle loro potenti facoltà. Esse si conobbero le une le altre con una penetrazione reciproca. Esse conobbero Dio, non nell'impenetrabile mistero della sua essenza, ma nelle sue gloriose qualità di Spirito Creatore ed Immortale. I loro sguardi squarciarono il velo della creazione materiale, e ne colsero, nel raggio divino che la porta e che la feconda, le leggi ordinatrici  piene di saggezza. In una parola nulla sfugge all'occhio di questi spiriti; ed un istante basta loro per prendere possesso del mondo intellettuale che era il loro elemento.

Nello stesso tempo la loro volontà provò uno slancio ugualmente magnifico. Essa trasalì in Dio col movimento stesso che la portava verso la gioia. Essa l'adorò in se stesso e nelle sue opere. Questo primo slancio era un seguito dell'Atto Creatore; esso fu buono ma non meritorio; perché risultava dall'impulso di Dio Creatore e non da una determinazione libera della creatura.

Sarebbe stata cosa da poco per l'Angelo essere creato nella perfezione delle sua facoltà naturali, se non fosse stato elevato allo stato di grazia. Il Creatore si degnò di dare questa pillola di perfezione suprema alla prima ed alla più bell'opera delle sue mani. "Contemporaneamente, dice Sant'Agostino, la natura Angelica fu creata e la grazia fu sparsa negli Spiriti angelici". Essi erano fatti per una beatitudine soprannaturale: fin dal primo momento della loro esistenza, essi furono messi in via di pervenire a questa beatitudine, che consiste nella visione intuitiva di Dio. Se questa visione è al di sopra delle facoltà naturali dell'Angelo.

Non più dell'uomo, egli non poteva passare il velo dove Dio si nasconde che per il movimento soprannaturale della grazia. Gli occorrevano, così come a noi, le virtù gratuite di fede, di speranza e di carità, senza le quali nessuna creatura può aspirare e pretendere la gloria del cielo.

Dio diede dunque agli Spiriti angelici, creandoli, la grazia; diede loro le virtù soprannaturali che ne sono la risultante necessaria. Depose in essi questo seme di gloria e di beatitudine. Li mise in relazione d'amicizia con se stesso.

Quello che fu l'infusione della grazia in questi puri Spiriti, è impossibile anche concepirlo. Non trovando in essi alcun ostacolo, penetrando liberamente in queste nature diafane, essa si sparse dal centro del loro essere nelle loro nobili facoltà come un fiume di splendori. Riferendosi a questa infusione di vita soprannaturale, Sant'Agostino ha detto degli angeli questa bella parola: "Subito fatti, furono fatti luce - Ut facti sunt, lux facti sunt". Perché la prima luce s'era inclinata in questi Spiriti come il raggio del sole in un diamante, essa ne aveva fatto tanti focolari di luce.

Essi non gioivano della visione di Dio; ma erano come piombati nell'ombra luminosa dove Egli si nasconde; essi lo conoscevano per fede, nel mistero della Trinità delle Persone, con una chiaroveggenza che noi non abbiamo. Essi non possedevano Dio; e tuttavia Dio sedeva in essi come sul trono dall'alto del quale egli presiedeva al resto della creazione.

Essi non erano ancora nel cielo definitivo che è il luogo proprio della visione divina ed il soggiorno dei beati; ma erano in un paradiso spirituale che ne è il vestibolo. E' nelle delizie di questo paradiso che il profeta ci dipinge Lucifero prima del suo peccato. "Tu eri il sigillo della rassomiglianza di Dio, tu eri pieno di saggezza e perfetto in bellezza; tu ti trovavi nelle delizie del paradiso di Dio; il tuo abito era arricchito di ogni tipo di pietre preziose: Tu eri come un Cherubino che distende le sue ali per coprire il propiziatorio, io ti avevo stabilito sulla montagna santa, tu marciavi in mezzo alle pietre preziose della  creazione, fino a che l'iniquità non fu trovata in te" (Ez.28,12-15).

di Don Marcello Stanzione

 

 

Ma vediamo un episodio molto strano nella bibbia che fa pensare molto, e cioè!
Gen 5, 1 Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro delle figlie,  2 “i figli di Dio” (questi potrebbero essere esseri creati e sviluppati di Dio, di altri universi visto che hanno organi riproduttivi, mentre gli angeli creature spirituali no) videro che le figlie degli uomini erano belle “e ne presero per mogli” a loro scelta.  3 Allora il Signore disse: «Il mio spirito [2,7 ;Gv 3.5-6]  non resterà sempre nell’uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di [Sir 17,2]  centoventi anni». 4 C’erano [Sir 16,7]  sulla terra i giganti a quei tempi e anche dopo, “quando i figli di Dio” “si univano alle figlie degli uomini” e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi [Dt 1,28+]  dell’antichità, uomini famosi.
(Gen 6,1-4Non è tutto chiaro per noi in questo breve episodio di tradizione jahvista, ma l’autore riprende forse alcuni elementi di una tradizione popolare di carattere mitologico. La difficoltà sorge anzitutto dall’identità dei «figli di Dio» (cf. Dt 32,8+ ), poi dalla relazione che può esserci tra la loro unione con le figlie degli uomini e i giganti (lett.: nepilim , così BJ)  del v 4 . Si potrebbe pensare che questi ultimi (si pensi qui a Ez 32,17-32 , dove si parla esattamente di coloro che sono «caduti», significato di nepilim , e che sono stati posti o giacciono, malgrado il loro coraggio, tra le vittime della spada, come nel mito classico dei Titani) sono il risultato dell’unione dei «figli di Dio» con le figlie degli uomini, ma il testo dice soltanto che i nepilim in quel momento là abitavano sulla terra. Potrebbero essere i giganti (o titani) semitici, ma altrove vengono chiamati «figli di Anaq» o ‘anaqim (cf. Nm 13,28 . 33 ; Dt 1,28+ ). Senza pronunciarsi sul valore di questa credenza e velando il suo aspetto mitologico, l’episodio richiama solo questo ricordo di una razza insolente di superuomini, come un esempio della perversità crescente che sta per motivare il diluvio. L’ebraismo posteriore e quasi tutti i primi scrittori ecclesiastici hanno visto angeli colpevoli in questi «figli di Dio». Ma a partire dal IV secolo, i Padri, in funzione di una nozione più spirituale degli angeli, hanno comunemente interpretato i «figli di Dio» come la discendenza di Set e le «figlie degli uomini» come la discendenza di Caino).
(Gen 6,3 non resterà sempre nell’uomo: lett.: «il mio spirito non sia indefinitamente responsabile». Non sappiamo il significato di questo verbo: è soltanto in base al contesto (cf. LXX e volg.) che si ipotizza il senso di «restare-dimorare». - centoventi anni: durata massima a cui, secondo l’autore sacro, Dio ha ridotto allora la vita umana. Bisogna vedervi un castigo per la colpa: l’unione delle figlie degli uomini ai «figli di Dio» sarebbe stata per gli uomini il modo di procurarsi l’immortalità).

 

Nei libri sacri troviamo dei racconti che all'epoca potevano essere ritenuti strani è incomprensibili, ma oggi giorno hanno più chiarezza, e cioè di episodi di carri, cavalli di fuoco, nubi che scendono dal cielo, turbini di fuoco, che dal punto di vista ufologico, potrebbero essere dei veicoli dotati di una tecnologgia avanzatissima, nominati generalmente "dischi volanti" guidati da esseri provenienti da altri pianeti e di altri universi, biblicamente parlando da altri cieli!

 

E se questi esseri extraterrestri (messaggeri) di cui tanto si parla, avvistati, fotografati e filmati da tutto il mondo, provenienti da altri universi, o cieli, o sistemi solari in cui Dio che é il creatore, contrariamente alla nostra storia umana, siano restati puri ed immacolati senza macchia (teoria comfermata anche da San Pio nel'libro "Così parlò P. Pio"), e come esseri di Dio, si siano evoluti più velocemente di noi schiavi del peccato e del demonio che ci ha tenuti nell'ignoranza evolutiva, che grazie alla sapienza e l'intelligenza di Dio, abbiano raggiunto livelli per noi incomprensibili di tecnologia! 

Don Nello Castello, sacerdote padovano, ha incontrato Padre Pio nel 1957 e l'ha frequentato spesso fino al 1968. Attualmente è impegnato tra i Gruppi di preghiera di Padre Pio. Ha pubblicato tra gli altri: Così parlò Padre Pio  nel 1974. Nel libro viene citato un colloquio del frate cappuccino con un suo figlio spirituale che gli domandava la sua opinione sulla possibilità che Dio avesse portato la vita anche in altri pianeti dell’universo. Padre Pio, nella sua maniera un po’ burbera, gli risponde che era più che normale che ci fossero altri pianeti abitati, visto che l’Amore di Dio non poteva certo limitarsi al nostro ‘piccolo pianeta’.

 riporto il testo di pag 235 del libro ed. San Paolo:

"Padre, dicono che negli altri pianeti ci sono altre creature di Dio!"
"E che vorresti che non ci fossero, che l'Onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra? E che, vorresti che non ci fossero altre creature che amano il Signore?"(Padre Pio)

"Ho pensato che la Terra è un niente, di fronte agli astri e tutti gli altri pianeti."
"Eh! sì, e noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il Signore non avrà certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri ci saranno degli esseri che non avranno peccato come noi." (Padre Pio)

 

 

E se c'è lo dice uno dei grandissimi santi della storia della chiesa cattolica, innestati in Cristo a tal punto da avere i segni della sua passione, che ora come nella testimonianza di Augusto Vassallo, egli splende come il sole nel regno dei cieli (Mt 13,43), stiamo certi che è la pura verità! 

Dice Gesù: Gv 3, 12 Se vi ho parlato di cose [6,60-62 ;Sap 9,16-17 ;Fil 3,19s] della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Gv 16,12Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata.

Quindi potrebbe essere anche vera questa ipotesi, e cioè che Dio come ha donato il suo alito di vita (Gen 1,30; 2,7; 7,22; Es 15,10; Gb 27,3; Sap 11,18; Is 42,5; Bar 6,24) a tutti gli esseri animali di questo pianeta animandoli con il suo Spirito, in mondo ancora più particolare con l'uomo creandolo a sua immagine, abbia fatto la stessa cosa con altre creature di altri pianeti.


Qui vediamo nel libro del profeta Ezechiele, "esseri" che si sono presentati a lui nel nome di Dio parlandogli e dargli il compito di parlare per Dio (Ez 1,28; 2,1-10; 3, 1-11) che è il creatore di ogni cosa!

Quindi potremmo dire che sono dei messaggeri ed angeli di una natura ignota inviati dal Signore stesso per noi!

 

Vediamo attentamente questo episodio.

Visione [Ap 4]  del «carro del Signore»  La visione del «carro del Signore» è certamente destinata ai deportati. Certi dettagli risultano oscuri, ma il senso generale è chiaro: si tratta della «mobilità» spirituale di YHWH , che non è legato al tempio di Gerusalemme, ma può seguire i suoi fedeli anche nel loro esilio.

 

Ez 1, 4 Io guardavo, ed ecco un vento tempestoso avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di metallo incandescente.  5 Al centro [10,8-22] , una figura composta di quattro esseri animati [Es 25,18+ ;Ap 4,6-8] , di sembianza umana  6 con quattro volti e quattro ali ciascuno.  7 Le loro gambe erano diritte e i loro piedi come gli zoccoli d’un vitello, splendenti come lucido bronzo.  8 Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo; tutti e quattro avevano le proprie sembianze e le proprie ali,  9 e queste ali [Is 6,2]  erano unite l’una all’altra. Quando avanzavano, ciascuno andava diritto davanti a sé, senza voltarsi indietro. 10 Quanto alle loro fattezze, avevano facce d’uomo; poi tutti e quattro facce di leone a destra, tutti e quattro facce di toro a sinistra e tutti e quattro facce d’aquila.( Ez 1,10Questi animali ricordano i karibu assiri (il cui nome corrisponde a quello dei cherubini dell’arca, cf. Es 25,18+ ), esseri dalla testa umana, corpo di leone, zampe di toro e ali d’aquila, le cui statue custodivano i palazzi di Babilonia. Questi servi di dèi pagani sono qui legati al carro del Dio di Israele: espressione incisiva della trascendenza di YHWH . I «quattro esseri viventi» dell’Apocalisse ( Ap 4,7-8 ; ecc.) riprendono le caratteristiche dei quattro animali di Ezechiele. La tradizione cristiana ne ha fatto i simboli dei quattro evangelisti.) 11 Le loro ali erano spiegate verso l’alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. (Ez 1,11 Le loro ali: con la LXX; il TM ha: «le loro facce e le loro ali»). 12 Ciascuno andava diritto davanti a sé; andavano là dove lo spirito li sospingeva e, avanzando, non si voltavano indietro. 13 Tra quegli esseri si vedevano come dei carboni ardenti simili a torce, che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori [Es 19,18 ;Sal 104,4] . (Ez 1,13 Tra quegli esseri: con le versioni; il TM ha: «e la forma dei viventi». - si vedevano come: lett.: «(si vedeva) un’apparenza di», con la LXX; il TM ha: «la loro apparenza». BJ traduce il v 13a seguendo il TM: «Essi assomigliavano a esseri viventi. Il loro aspetto era quello di carboni ardenti»). 14 Gli esseri andavano e venivano come una saetta. (Ez 1,14 andavano: con volg.; BJ con il TM ha: «correvano». Questo v, assente nella LXX, forse è una glossa). 15 Io guardavo quegli esseri, ed ecco sul terreno una ruota [10,9-13]  al fianco di tutti e quattro.  16 Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutte e quattro la medesima forma; il loro aspetto e la loro struttura erano come di ruota in mezzo a un’altra ruota. 17 Potevano muoversi in quattro direzioni; procedendo non si voltavano. (Ez 1,17Testo incerto. Lett.: «verso i quattro fianchi di questi, muovendosi esse avanzavano»). 18 Avevano dei cerchioni molto grandi e i cerchioni di tutt’e quattro erano pieni di occhi [Zc 4,10 ;Ap 4,8]. (Ez 1,18 Avevano dei cerchioni: BJ traduce: «le loro circonferenze erano». - di occhi: traduzione letterale. BJ rende: «di riflessi». Bisogna interpretare il termine in senso figurato, cioè nel senso di «splendore» (cf. vv 4 . 7 . 16 . 22 . 27 ; 8,2 ; 10,9 ). Qui, la menzione degli «occhi» (o «riflessi») è forse una glossa ispirata a 10,12). 19 Quando quegli esseri viventi si muovevano [10,16] , anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. 20 Dovunque lo spirito le avesse sospinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote. (Ez 1,20Dopo andavano , il TM aggiunge: «secondo lo spirito, per avanzare», omesso da mss, LXX e sir). 21 Quando essi si muovevano, anch’esse si muovevano; quando essi si fermavano, si fermavano anch’esse e, quando essi si alzavano da terra, anch’esse ugualmente si alzavano, perché nelle ruote vi era lo spirito degli esseri viventi. 22 Al di sopra delle teste degli esseri viventi era disteso una specie di firmamento, simile a un cristallo splendente, (Ez 1,22 Al di sopra delle teste: in questo  modo gli animali più che trainare il trono di YHWH , lo portano. Cf. l’arca dell’alleanza ( Es 25,10+ ), dove « YHWH siede sui cherubini» ( 1Sam 4,4 ; ecc.). - Dopo cristallo , il TM aggiunge: «che spaventa», omesso dalla LXX). 23 e sotto il firmamento [10,1 ;Ap 4,6 ;Es 24,10]  erano le loro ali distese, l’una verso l’altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. (Ez 1,23Il TM ripete: «ciascuno ne aveva due che lo ricoprivano», dittografia omessa da mss e LXX). 24 Quando essi si muovevano, io udivo il rombo [10,5]  delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell’Onnipotente [Gen 17,1+] , come il fragore della tempesta, come il tumulto d’un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. 25 Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. (Ez 1,25 rumore: BJ conclude qui il v. Il TM aggiunge: «sopra il firmamento che era sulle loro teste, quando si fermavano ripiegavano le ali»; BC riporta la prima metà del testo; il resto pare una dittografia, omessa da molti mss e versioni). 26 Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve qualcosa come una pietra di zaffìro in forma di trono [Ap 4,2-3]  e su questa specie di trono, in alto, una figura [8,2]  dalle sembianze umane.  27 Da ciò che sembravano i suoi fianchi in su, mi apparve splendido come metallo incandescente e, dai suoi fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore  28 simile a quello dell’arcobaleno [Gen 9,13-15]  fra le nubi in un giorno di pioggia. Così percepii in visione la gloria [8,4 ;Es 24,16+]  del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra [Ap 1,17 ;Dn 8,17]  e udii la voce di uno che parlava. (Ez 1,28Gli Israeliti temevano di vedere il volto di YHWH , per cui di solito Dio mostrava loro la sua «gloria», cioè i segni esterni che circondano e rivelano la sua persona (cf. Es 33,18 . 22 ; ecc.). La gloria di YHWH è dunque il segno della sua presenza. Normalmente ha la forma di una nube luminosa ( Es 16,10 ; Ez 43,1-5 ). Qui la nube è accompagnata da una specie di sagoma umana splendente e raggiante).

 

Ez 3, 12 Allora uno spirito [1Re 18,12+]  mi sollevò e dietro a me udii un grande fragore: «Benedetta [Lc 2,13-14]  la gloria del Signore là dove ha la sua dimora!».  13 Era il rumore delle ali degli esseri viventi, i quali le battevano l’una contro l’altra, e contemporaneamente era il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono.

Questo episodio della visione del profeta Ezechiele, dichiara apertamente che dei messaggeri (angeli) di Dio sono scesi dal cielo usando un veicolo di una tecnologia avanzatissima a quella conosciuta, che il profeta a descritto dettagliatamente, e che nella storia umana sia stata volutamente scritta nel libro del profeta, affinchè noi ne venissimo a conoscenza, conoscenza divenuta Parola di Dio!

 

Ma vediamo altri casi biblici nel quale Dio si serve di messaggeri con tecnologia avanzatissima!

2Re 2,1Poi, volendo Dio rapire in cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo.

2Re 2,11Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo.

Giobbe 27,20Di giorno il terrore lo assale, di notte se lo rapisce il turbine;

Giobbe 38,1Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine:

Giobbe 40,6Allora il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine e disse:

Siracide 48,9Fosti assunto in un turbine di fuoco su un carro di cavalli di fuoco,

Siracide 48,12Appena Elia fu avvolto dal turbine

Isaia 5,28Le sue frecce sono acuminate, e ben tesi tutti i suoi archi; gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine.

Isaia 66,15Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco, i suoi carri sono come un turbine, per riversare con ardore l'ira, la sua minaccia con fiamme di fuoco.

Geremia 4,13Ecco, egli sale come nubi e come un turbine sono i suoi carri, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.

Ezechiele 10,13Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine».

2Re 6,17Eliseo pregò così: «Signore, apri i suoi occhi; egli veda». Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.

Apocalisse 9,17Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. 19 La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono.

Ap 4, 1 Poi vidi: ecco, una porta era aperta nel cielo. La voce [1,10 ;Es 19,16] , che prima avevo udito parlarmi come una tromba, diceva: «Sali quassù, ti mostrerò le cose [1,1.19 ;Dn 2,28]  che devono accadere in seguito».

 

Nube

Esodo 13,21Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte.

Esodo 13,22Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte.

Esodo 14,19L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro.

Esodo 14,20Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.

Esodo 14,24Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta.

Esodo 16,10Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube.

Esodo 19,9Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te».

Esodo 19,16Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore.

Esodo 20,21Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura, nella quale era Dio.

Esodo 24,15Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte.

Esodo 24,16La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube.

Esodo 24,18Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.

Esodo 33,9Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè.

Esodo 33,10Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda.

Esodo 34,5Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore.

Esodo 40,34Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora.

Esodo 40,35Mosè non potè entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora.

Esodo 40,36Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano l'accampamento.

Esodo 40,37Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata.

Esodo 40,38Perché la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.

Levitico 16,13Metterà l'incenso sul fuoco davanti al Signore, perché la nube dell'incenso copra il coperchio che è sull'arca e così non muoia.

Numeri 9,15Nel giorno in cui la Dimora fu eretta, la nube coprì la Dimora, ossia la tenda della testimonianza; alla sera essa aveva sulla Dimora l'aspetto di un fuoco che durava fino alla mattina.

Numeri 9,16Così avveniva sempre: la nube copriva la Dimora e di notte aveva l'aspetto del fuoco.

Numeri 9,17Tutte le volte che la nube si alzava sopra la tenda, gli Israeliti si mettevano in cammino; dove la nuvola si fermava, in quel luogo gli Israeliti si accampavano.

Numeri 9,18Gli Israeliti si mettevano in cammino per ordine del Signore e per ordine del Signore si accampavano; rimanevano accampati finché la nube restava sulla Dimora.

Numeri 9,19Quando la nube rimaneva per molti giorni sulla Dimora, gli Israeliti osservavano la prescrizione del Signore e non partivano.

Numeri 9,20Se la nube rimaneva pochi giorni sulla Dimora, per ordine del Signore rimanevano accampati e per ordine del Signore levavano il campo.

Numeri 9,21Se la nube si fermava dalla sera alla mattina e si alzava la mattina, subito riprendevano il cammino; o se dopo un giorno e una notte la nube si alzava, allora riprendevano il cammino.

Numeri 9,22Se la nube rimaneva ferma sulla Dimora due giorni o un mese o un anno, gli Israeliti rimanevano accampati e non partivano: ma quando si alzava, levavano il campo.

Numeri 10,11Il secondo anno, il secondo mese, il venti del mese, la nube si alzò sopra la Dimora della testimonianza.

Numeri 10,12Gli Israeliti partirono dal deserto del Sinai secondo il loro ordine di marcia; la nube si fermò nel deserto di Paran.

Numeri 10,34La nube del Signore era sopra di loro durante il giorno da quando erano partiti.

Numeri 11,25Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si fu posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.

Numeri 12,5Il Signore allora scese in una colonna di nube, si fermò all'ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti.

Numeri 14,14e lo hanno detto agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, Signore, sei in mezzo a questo popolo, e ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nube si ferma sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nube e di notte in una colonna di fuoco.

Numeri 17,7Come la comunità si radunava contro Mosè e contro Aronne, gli Israeliti si volsero verso la tenda del convegno; ed ecco la nube la ricoprì e apparve la gloria del Signore.

Deuteronomio 1,33che andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo dove porre l'accampamento: di notte nel fuoco, per mostrarvi la via dove andare, e di giorno nella nube.

Deuteronomio 5,22Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede.

Deuteronomio 31,15Il Signore apparve nella tenda in una colonna di nube e la colonna di nube stette all'ingresso della tenda.

2Samuele 22,10Egli piegò i cieli e discese; una nube oscura era sotto i suoi piedi.

1Re 8,11e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio.

1Re 8,12Allora Salomone disse:«Il Signore ha deciso di abitare sulla nube.

2Cronache 5,13avvenne che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono la voce per lodare e celebrare il Signore e il suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del Signore.

2Cronache 5,14I sacerdoti non riuscivano a rimanervi per il loro servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il tempio di Dio.

2Cronache 6,1Allora Salomone disse:«Il Signore ha deciso di abitare nella nube.

Neemia 9,12Li hai guidati di giorno con una colonna di nube e di notte con una colonna di fuoco, per rischiarare loro la strada su cui camminare.

Neemia 9,19tu nella tua misericordia non li hai abbandonati nel deserto: la colonna di nube che stava su di loro non ha cessato di guidarli durante il giorno per il loro cammino e la colonna di fuoco non ha cessato di rischiarar loro la strada su cui camminavano di notte.

2Maccabei 2,8Allora il Signore mostrerà queste cose e si rivelerà la gloria del Signore e la nube, come appariva sopra Mosè, e come avvenne quando Salomone chiese che il luogo fosse solennemente santificato.

Giobbe 26,9Copre la vista del suo trono stendendovi sopra la sua nube.

Salmi 77,14Li guidò con una nube di giorno e tutta la notte con un bagliore di fuoco.

Salmi 80,8Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, avvolto nella nube ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.

Salmi 104,39Distese una nube per proteggerli e un fuoco per illuminarli di notte.

Sapienza 19,7Si vide la nube coprire d'ombra l'accampamento, terra asciutta apparire dove prima c'era acqua, una strada libera aprirsi nel Mar Rosso e una verdeggiante pianura in luogo dei flutti violenti;

Siracide 24,3«Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo e ho ricoperto come nube la terra.

Siracide 45,5Gli fece udire la sua voce; lo introdusse nella nube oscura e gli diede a faccia a faccia i comandamenti, legge di vita e di intelligenza, perché spiegasse a Giacobbe la sua alleanza, i suoi decreti a Israele.

Isaia 4,5allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte, perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino.

Isaia 19,1Oracolo sull'Egitto. Ecco, il Signore cavalca una nube leggera ed entra in Egitto. Crollano gli idoli d'Egitto davanti a lui e agli Egiziani vien meno il cuore nel petto.

Isaia 25,5come arsura in terra arida il clamore dei superbi. Tu mitighi l'arsura con l'ombra d'una nube, l'inno dei tiranni si spegne.

Lamentazioni 3,44Ti sei avvolto in una nube, così che la supplica non giungesse fino a te.

Ezechiele 1,4Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente.

Ezechiele 10,3Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi andò, e una nube riempiva il cortile interno.

Ezechiele 10,4La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore.

Ezechiele 30,18In Tafni si oscurerà il giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto e verrà meno in lei l'orgoglio della sua potenza; una nube la coprirà e le sue figlie saranno condotte schiave.

Marco 9,7Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».

Luca 9,34Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura.

Luca 9,35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo».

Luca 21,27Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.

Atti 1,9Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo.

Apocalisse 10,1Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco.

Apocalisse 11,12Allora udirono un grido possente dal cielo: «Salite quassù» e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici.

Apocalisse 14,14Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata.

Apocalisse 14,15Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura».

 

NO! DIO NON E' UN ALIENO!